Agevolazioni prima casa, cosa cambia nel 2025

La Manovra 2025 sui bonus casa, messa a punto dal Governo e al vaglio del Parlamento, riporterà indietro le lancette dell’orologio. Dal 2025 molti proprietari si troveranno in una situazione pre-Covid, ma tanti altri torneranno al 2011, quando il bonus ristrutturazioni non era stato ancora innalzato al 50%.

Inoltre, anche se è presto per fare previsioni certe, dal 2026 potrebbe delinearsi uno scenario inedito, in cui lo sconto fiscale sarà portato a un livello mai così basso dall’esordio dei bonus casa, ovvero dal 1998.  Senza dubbio, tra le agevolazioni disponibili, gli interventi sulla prima casa saranno particolarmente favoriti.

Quali sono, allora, le principali novità per il 2025? Scopriamole nei paragrafi successivi.

Cosa cambia sulle ristrutturazioni

La Legge di Bilancio prevede una proroga anche per il 2025 per quanto riguarda il bonus per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Per la prima casa (ovvero l’abitazione principale di cui si è proprietari, cosa che esclude inquilini, comodatari e titolari di nuda proprietà), la normativa prevede che dal primo gennaio l’agevolazione sia pari al 50% delle spese sostenute, per un limite massimo di spesa di 96.000 euro (per fare un paragone, per la seconda casa la detrazione scende al 36%).

Nei due anni successivi, ovvero nel 2026 e 2027, l’aliquota dovrebbe scendere ulteriormente al 36% per le spese sostenute per la prima casa. In attesa della guida dell’Agenzia delle Entrate, il bonus ristrutturazione per il 2025 si applica ai lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia per le singole unità immobiliari. Per le parti comuni degli edifici residenziali è oggetto di agevolazione anche la manutenzione ordinaria.

Cambia l’ecobonus, ma spunta ipotesi modifica

L’Ecobonus resta anche nel 2025 e la prima casa, stando alla Legge di Bilancio, sarà agevolata al 50% (per la seconda casa, per fare un paragone, la detrazione è al 36%).

Per il biennio 2026/2027 per l’abitazione principale arriva il taglio al 36% e al 30%, in maniera speculare a quanto avviene per il bonus ristrutturazione. Tuttavia, come riporta Il Sole 24 Ore, è spuntata l’ipotesi di tornare al 65% per il 2025, lo stesso valore del 2024 e 15 punti in più rispetto a quanto previsto dalla Manovra. La proposta è contenuta in un emendamento al testo al vaglio del Parlamento, ma non è chiaro se sarà accolta. Al momento, il Ddl di Bilancio prevede per l’Ecobonus nel 2025 una percentuale del 50% per tutti i prodotti, a condizione che gli interventi siano realizzati appunto nell’abitazione principale. La percentuale, a differenza di quanto avviene adesso, allinea sullo stesso livello tutte le tipologie di intervento di efficientamento (nel 2024 erano previste detrazioni differenziate, per esempio le pompe di calore sono scontate al 65%, mentre i cappotti termici arrivano fino al 75%). Anche per il sismabonus arriva la proroga nel 2025, ma anche in questo caso ci sarà un taglio alle detrazioni. Per la prima casa, l’aliquota sarà del 50% per il 2025 e del 36% nel 2026/2027.

Il fondo di garanzia mutui prima casa 2025

Con la Manovra 2025 è stato prolungato per la prima volta a tre anni, ovvero fino al 2027, lo stanziamento per il fondo prima casa, che offre una garanzia pubblica a famiglie e giovani sul mutuo per l’acquisto della prima casa.

Questo garantisce maggiore continuità alle agevolazioni, visto che in passato il rifinanziamento era stato semestrale o annuale. La dotazione prevista dalla manovra è di 130 milioni per il 2025 e di 270 per ciascuno dei due anni successivi, per 670 milioni totali. Una boccata d’ossigeno per un fondo che nei primi nove mesi dell’anno, a fronte del progressivo calo dei tassi d’interesse, ha visto crescere il numero delle domande ammesse di oltre il 15% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Le risorse saranno gestite da Consap, società in house del ministero dell’Economia e delle Finanze. Stando ai dati Consap, in totale dal 2013, anno di istituzione del fondo, al 30 settembre scorso sono pervenute oltre 582.000 domande di accesso, delle quali 537.000 ammesse alla garanzia, per un totale di oltre 62 miliardi di euro e 441.000 mutui erogati.

Bonus mobili prorogato, Bonus verde scade nel 2024

Il Bonus mobili, che consente la detrazione del 50% delle spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici in seguito a ristrutturazioni, è stato prorogato anche per il 2025 con un limite di spesa di 5.000 euro​.

Invece, il Bonus verde dedicato alla riqualificazione degli spazi verdi, non è stato prorogato e scadrà a fine 2024. Consiste in una detrazione fiscale al 36% su un ammontare complessivo non superiore a 5.000 euro per ogni unità immobiliare, delle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti. Sono comprese le pertinenze, le recinzioni, gli impianti di irrigazione, la realizzazione di pozzi, le coperture a verde e i giardini pensili.

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19 dicembre 2024

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