Vivere in un appartamento di 18 metri quadrati? Impossibile quasi per tutti, ma non per i ricercatori del gruppo Changing Places del MIT di Cambridge, Massachusetts. Il loro progetto CityHome è un cubo iper tecnologico grande quanto un armadio che nasconde al suo interno un tavolo da lavoro o da pranzo con sei posti a sedere, un letto e una cucina con penisola. Leggerissimo, si sposta con una mano senza fatica e si comanda tramite dei sensori che rispondono ai movimenti delle mani oppure della voce. La struttura è corredata da luci colorate a led e comprende anche degli scaffali per riporre oggetti o vestiti. Se questa soluzione resta per il momento un prototipo in cerca di finanziatori, sono tanti gli strumenti già sul mercato per ottimizzare lo spazio disponibile in casa, per quanto ristretto possa essere. Mobili multiuso ed elementi a scomparsa che moltiplicano i metri quadri disponibili.
Le uniche stanze fisse della micro-casa sono due, quelle che hanno bisogno di essere allacciate al sistema idrico e fognario: il bagno e la cucina. Tutte le altre zone compaiono nel corso della giornata in relazione alle esigenze degli abitanti e spariscono quando smettono di essere utili. Questo è possibile grazie alle pareti scorrevoli che si muovono tramite un sistema di binari ancorati a soffitto e pavimento e che dividono gli ambienti dell’open space secondo necessità. Il salone può diventare palestra di mattina, studio al pomeriggio, ospitare gli amici per cena e trasformarsi in camera da letto di notte.
Proprio il letto è uno dei mobili più versatili della casa. I divano-letto oppure gli armadi-letto e i letti contenitore non sono certo tra le invenzioni più recenti dell’interior design. Più moderni invece sono gli armadi-soppalco che hanno il materasso in cima da raggiungere con una scala e sotto lo spazio per i vestiti e per lo studio, con tanto di luce incorporata.
Esistono molti modi per risparmiare spazio anche in cucina. Le sedie impilabili, i tavoli allungabili, i forni multifunzione sono solo alcune delle trovate per non rinunciare a nulla, anche in pochi metri quadri. Le piastre a induzione trasformano il piano cottura in una superficie da appoggio. La “spork”, un incrocio tra cucchiaio e forchetta, consente di limitare il numero di stoviglie nei cassetti. I contenitori impilabili riducono lo spazio necessario per ciotole e scolapasta.
I nuovi materiali antibatterici con cui vengono tessuti gli abiti, infine, riducono la necessità di lavare i vestiti e quindi minimizzano il numero di indumenti di ricambio da conservare nell’armadio. E le scarpe? Si ripongono nella scala-contenitore che sfrutta lo spazio tra uno scalino e l’altro.